Da diverso tempo convinto sostenitore che l'attuale crisi economica del paese sia per gran parte (ma non solo) da imputare alla rinuncia dello stato alla propria sovranità monetaria, sciolgo oggi le ultime remore su quella che sempre più vedo come l'unica alternativa praticabile per risollevare le sorti dell'Italia: l'uscita dall'unione monetaria europea.
Dico oggi, in quanto fino ad ora, vuoi per l'assenza di mezzi, vuoi per la scarsa formazione a riguardo, vuoi per la mancanza di esempi vicini al nostro caso, non ero in grado di prevedere quali sarebbero potuti essere le reazioni del mercato e gli effetti nell'immediato di una manovra del genere.
Su consiglio di un amico, sono riuscito a sciogliere le ultime remore dopo aver ascoltato ed assimilato l'intervista a Claudio Borghi, docente di economia degli intermediari finanziari alla Cattolica di Milano, il quale ha saputo spiegare con parole semplicissime, il possibile scenario generato da un'uscita repentina dalla moneta europea.
Alcuni punti chiave mi sono rimasti impressi di questo discorso:
- << Se io penso che domani sarà peggio di oggi, questa cosa non la compro oggi, e probabilmente neanche domani..>>
- << Non penso che la situazione attuale sia sostenibile ancora per molto tempo.>>
- << Se non mi dai una prospettiva credibile, a quel punto io DEVO cercare un'altra strada. >> (Consiglio valido tanto in questo ambito, quanto nella vita in generale)
Detto ciò, Buona Visione!
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